Tutto quello che avreste voluto sapere sul cashmere* (*ma non avete mai osato chiedere)

Il cashmere è una delle fibre più preziose al mondo, in questo articolo scopriremo le differenze tra le varie tipologie, sveleremo le sue proprietà e daremo alcuni consigli su come prendersi cura dei propri capi in cashmere perché durino nel tempo.

Tanti prezzi sul mercato perché?

Ormai cashmere è una parola di uso comune, e molte marche tendono, a volte, a generalizzare, chiamando, impropriamente, “cashmere” anche mischie povere composte in parte da cashmere, ma in altra parte da fibre naturali e non. In questo caso il prodotto finale è sicuramente più economico, ma la qualità è decisamente inferiore e più soggetta al pilling. Il nostro consiglio è di guardare sempre l’etichetta della composizione.

Anche quando parliamo di 100% cashmere, dobbiamo, comunque, fare delle distinzioni, perché al mondo esistono molte tipologie di cashmere che si differenziano per provenienza, qualità e proprietà.

La qualità del cashmere si definisce in base alla provenienza, alla lunghezza, alla finezza e al colore delle fibre, il miglior cashmere può costare anche il triplo rispetto a quello più scadente.

 

Non tutte le capre sono uguali

Il cashmere è il sottovello della Capra hircus, che funge da strato isolante per proteggere l’animale dalle escursioni termiche tra il giorno e la notte, per questo il cashmere migliore proviene dal deserto della Cina e dagli altopiani della Mongolia, dove le variazioni di temperatura sono maggiori.

 Le fibre delle capre che vivono in queste regioni sono caratterizzate da fibre bianchissime, lunghe e fini che si differenziano molto dal cashmere più povero, iraniano o afgano, caratterizzato da fibre corte e scure. In primavera, quando il clima si fa più mite, i pastori prelevano il cashmere dal sottomanto delle capre, mediante un processo delicato di pettinatura totalmente innocuo per gli animali. Da ogni capra si ricavano solo 150 grammi di fibra e per realizzare una maglia di peso medio occorrono circa 4 capre, per questo il cashmere di qualità è così prezioso.

Il cashmere di qualità si può indossare anche d’estate

Il cashmere ha la naturale caratteristica di mantenere la temperatura corporea, proprio perché, come abbiamo detto, proviene dal sottovello della capra, che protegge l’animale dalle escursioni termiche. Più fine è la fibra, maggiore è il suo potere isolante.

Bottegiani acquista il cashmere solo ed esclusivamente dalle migliori filature italiane, e l’eccezionale finezza della materia prima rende i capi Bottegiani perfetti per tutto l’anno, non solo di inverno, ma anche nelle serate estive più frizzanti.

Il pilling

È un esubero superficiale di fibre, che, a causa dello sfregamento meccanico e della elettricità elettrostatica, si staccano dalla superficie e si aggregano formando batuffolini. Il pilling colpisce anche il cashmere più pregiato, tuttavia in quest’ultimo dovrebbe accadere molto meno che con alternative più economiche (dove le fibre sono molto più corte) e spesso basta qualche lavaggio per arrestarlo.

  Bottegiani in fase di tessitura utilizza una quantità di cashmere maggiore rispetto a quella solita, creando maglie molto fitte, per cercare di evitare o ridurre al minimo l’effetto pilling.

Alcuni consigli per la cura del proprio capo in cashmere
  • Lavare, preferibilmente a mano, con sapone neutro in acqua fredda (massimo 30°).

  • Farlo asciugare steso sopra un asciugamano asciutto.

  • Mai usare l’asciugatrice.

  • Stirare a bassa temperatura, usando un panno asciutto come divisore; non stirare mai direttamente sul tessuto.

  • Non appenderlo, ma riporlo piegato nell’armadio.

  • Non usare il capo di maglieria per più giorni consecutivamente, lasciatelo riposare almeno 24 ore, per evitare che le fibre siano elettricamente sollecitate e possano causare il pilling.

 

 

 

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